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Per le altre tipologie di capitelli vedi: dorici e tuscanici, ionici, corinziegganti, compositi e altre tipologie.
* Capitello corinzio. | Disegno del capitello corinzio, con indicazione della nomenclatura delle parti costitutive del capitello e della foglia d'acanto. |
Il capitello corinzio è costitutito da un "kalathos" troncoconico, al quale si sovrappone un "abaco", una sorta di lastra quadrata con i lati leggermente concavi, decorati al centro da un "fiore dell'abaco". Il kalathos è rivestito da due "corone" di otto foglie d'acanto da cui nascono "elici" e "volute" tramite "caulicoli" e "calici".
Presenta varianti tipologiche, definite dalle diverse produzioni, differenziate dal capitello corinzio detto "normale": il capitello italico, che si sviluppa a partire dal III secolo a.C. in Italia e verrà in seguito abbandonato entro il I secolo a.C., il capitello asiatico, che rappresenta l'evoluzione, semplificata, dei modelli microasiatici di origine ellenistica, prodotti in massa nelle cave orientali ed esportati in tutto l'impero a partire dal III secolo d.C., e la sua successiva evoluzione nei modelli di epoca bizantina, nei quali la struttura e le parti costitutive sono ancor più semplificati a favore di effetti puramente decorativi, parallelamente all'introduzione di nuove tipologie.
Parallelamente, come nelle altre tipologie di elementi architettonici, il capitello corinzio può presentare elementi figurati, più o meno ricchi, che sostituiscono alcuni degli elementi vegetali (capitelli corinzi "figurati"). Infine è possibile che gli elementi costitutivi del capitello (foglie d'acanto delle corone, caulicoli, foglie dei calici, fiore dell'abaco) non siano intagliati nei particolari (capitelli corinzi "a foglie lisce"): inizialmente si tratta probabilmente di una mancata rifinitura, che in alcuni casi si presenta solo su alcuni lati del capitello, non visibili, o impossibili da completare, in opera, ma in seguito capitelli interamente non rifiniti vengono sicuramente volutamente adoperati in tale stadio e si affiancano alla distinta tipologia dei capitelli compositi a foglie lisce, che ha una sua autonoma evoluzione formale.
Esempi
* Capitello corinzio di lesena. | Roma, Foro di Augusto, Aula del Colosso (2 a.C.), in marmo bianco lunense. | |
Il capitello apparteneva all'ordine di lesene delle pareti interne dell'Aula del Colosso. Appartiene al tipo "normale" dei capitelli corinzi, e proprio gli esemplari del Foro di Augusto furono ripresi a modello nella successiva evoluzione dell'decorazione architettonica imperiale. Il modello era stato elaborato sin dall'età di Cesare e proprio con la decorazione del Foro di Augusto fu definitivamente adottato. Da notare nelle foglie d'acanto la foglietta inferiore di ciascun lobo che si sovrappone alla foglietta superiore del lobo sottostante. I calulicoli hanno steli incurvati e leggermente obliqui. Il capitello conserva inoltre le parti sporgenti degli elementi costitutivi, che spesso, staccate dalla superficie del kalathos, si sono facilmente spezzate e sono andate perdute. Elici e volute hanno nastri ampi e concavi, e si arrotolano a chiocciola nella spirale terminale (ossia con le spire progressivamente sempre più sporgenti). |
* Capitello corinzio di colonna. | Roma, Pantheon, interno (125-128 d.C.), in marmo lunense. | |
Il capitello, sempre rimasto in opera e probabilmente oggetto di integrazioni di restauro, conserva le parti sporgenti degli elementi costitutivi, oggi spezzate e scomparse nella maggior parte degli esemplari conservati. |
* Capitello corinzio figurato di pilastro. | Roma, Portico di Ottavia (età severiana), in marmo bianco. | |
Il capitello corinzio presenta un elemento figurato, un'aquila ad ali aperte, che poggia sopra le cime delle foglie interne dei calici, nascondendo il fiore dell'abaco, che sostituisce nella sua funzione decorativa, e le spirali terminali delle elici. |
* Capitello corinzio italico di colonna. | Palestrina, Foro repubblicano (fine del II secolo a.C.), in travertino. | |
La tipologia dei capitelli corinzi italici è caratterizzata dalla mancanza del caulicolo e calice, con elici tubolari e volute nascenti direttamente dietro le corone di foglie d'acanto, e dall'aggiunta di altri elementi vegetali non canonici, come, in questo esemplare, la foglia allungata che accompagna l'elice. L'abaco si presenta piuttosto spesso e il grande fiore dell'abaco, solo parzialmente conservato in questo esemplare, invade il sottostante kalathos. Da notare inoltre i margini "arricciati" delle foglie d'acanto, che richiamano modelli in terracotta. |
* Capitello corinzio asiatico di colonna. | Ostia antica, Terme del Foro, frigidarium (età antonina), in marmo pentelico. | |
Il capitello appartiene alla tipologia asiatica, ma è precedente alla massiccia importazione di queste forme a Roma e in tutto l'occidente. Presenta le tipiche fogliette a punta aguzza e la cui concavità è resa a sezione angolare, disposte a ventaglio in ciascuno dei lobi della foglia d'acanto. Questo acanto viene variamente definito "acanto spinoso" o "a fogliette aguzze". I caulicoli sono ridotti e privi di orlo, quasi completamente nascosti dalle foglie. In questo esemplare non sono ancora comparse le semplificazioni nella lavorazione, dovute alle esigenze di rapidità di una produzione di tipo industriale che andò progressivamente affermandosi nelle principali cave e che successivamente portò ad una riduzione sempre più accentuata degli elementi costituitvi del capitello. |
* Capitello corinzio di colonna. | Roma, sporadico (III secolo), reimpiegato nella chiesa di San Saba, in marmo bianco. | |
Il capitello non è stato completato nei particolari dei suoi elementi costitutivi su uno dei lati e su parte di quelli adiacenti (dove non è stato realizzata la decorazione dell'orlo e dello stelo del caulicolo e la suddivisione in lobi e fogliette della foglia angolare della seconda corona e di metà della vicina foglia della prima corona). L'impiego originario doveva probabilmente prevedere una posizione del capitello in cui le parti non completate dovevano essere solo parzialmente visibili, e dove pertanto la lavorazione è stata interrotta, restando ad uno stadio intermedio. Questo esempio, che non è né l'unico, nè il più antico, mostra che la tipologia dei capitelli a foglie lisce rappresenta in partenza solo uno stadio di lavorazione del normale capitello corinzio. Gli esemplari interamente a foglie lisce furono comunque volutamente impiegati privi di rifinitura fin dal I secolo. Sono in seguito soggetti ad una semplificazione delle forme, che però, a differenza dei capitelli compositi a foglie lisce, non sembra essere mai divenuta un'autonoma evoluzione formale. |
* Capitello corinzio a foglie lisce di colonna. | Roma sporadico (seconda metà del I secolo ?), reimpiegato nel portico davanti la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, in marmo. | |
Il capitello presenta tutti gli elementi costitutivi del capitello corinzio, non completati nei particolari, senza riduzioni o semplificazioni (è presente anche il calicetto e lo stelo per il fiore dell'abaco e i caulicoli sono ben distinti). L'esemplare era stato probabilmente utilizzato anche nella collocazione originaria senza l'ultima rifinitura, ma non doveva essere stato concepito per quest'uso. |