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Da DecArch - Decorazione architettonica romana.
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Per gli altri elementi degli ordini vedi:
cornice, fregio, capitello, architrave e base.

Fusto
(diritto)

tortile
liscio di colonna

di semicolonna

di pilastro

di lesena

a pianta complessa
scanalato
rudentato
dorico
(con listelli)
con tondini
(verticalmente)
a spirale
decorato
binato


Vedi anche tutte le immagini di fusti e un testo sintetico sulla loro evoluzione e significato


* Fusto rudentato.
SchemaFusto.jpg
Schema di fusto rudentato, con indicazione della nomenclatura delle parti costitutive


La pergula della basilica costantiniana di San Pietro a Roma, particolare dell'affresco Donazione di Costantino di Raffaello

In senso verticale il fusto può presentarsi "diritto", oppure anche avvolgersi su se stesso, e viene allora definito "tortile", oppure essere doppio ("binato").

L'esempio più conosciuto di "fusti tortili" è quello della pergula costantiniana che circondava la memoria della tomba di san Pietro nella primitiva basilica a lui dedicata, raffigurata in numerose opere d'arte. I fusti tortili della pergula ispirarono quelli del baldacchino di Gian Lorenzo Bernini e furono largamente utilizzati nell'architettura barocca.

* Fusto tortile decorato.
EfesoMuseoFustoTortilePavon.jpg
Fusto tortile da Efeso, in marmo pavonazzetto, decorato con fasce a foglie d'acanto e tralci di vite


Anche i fusti binati si trovano prevalentemente in epoca post-antica (per le piccole colonne che sorreggono le arcate dei chiostri o delle loggette decorative, ad esempio. Vanno considerate tali se sono intagliate nel medesimo blocco, non se il loro abbinamento è frutto di un accostamento di due fusti distinti. In alcuni casi i fusti possono essere intrecciati[1], o annodati tra loro[2]

Un fusto può essere:

  • "liscio", ossia privo di decorazioni tranne le modanature alle due estremità;
  • "scanalato", ovvero percorso da scanalature verticali
  • "rudentato", quando le scanalature sono "riempite" per circa un terzo dell'altezza del fusto a partire dall'estremità inferiore.
  • "decorato" con la superficie decorata da motivi vegetali o figurati
* Fusto liscio di colonna.
RomaForoCesarePorticoSud.jpg
Fusto in marmo cipollino, reimpiegato nella ricostruzione del portico meridionale (lato ingresso) del Foro di Cesare a Roma, nella sua ricostruzione tardo-antica (rinvenuto in posizione di crollo negli scavi giubilari)
I fusti lisci sono molto spesso, e quasi sempre nelle costruzioni monumentali, in marmi colorati. A Roma l'uso si estese anche ai templi, a partire dal Pantheon adrianeo.


* Fusti scanalati di colonna.
RomaApolloSosiano.jpg






Fusti scanalati del tempio di Apollo in circo (epoca augustea), rialzati negli anni '30 dopo essere stati rinvenuti in posizione di crollo





I fusti presentano l'insolita particolarità di avere le scanalature alternativamente più grandi e più piccole. Questa variante decorativa, come altre introdotte in questo edificio, non troverà tuttavia seguito. Nell'Arco di Augusto nel Foro Romano (detto "Arco partico"), in cui lavorò la medesima officina, i fusti (vedi immagine) presentano delle piccole scanalature sui listelli che separano le scanalature maggiori, in un'ulteriore variante.


* Fusti rudentati di colonna.
RomaFCFustiRudentati.jpg
Fusto rudentato in marmo giallo antico in primo piano e due fusti rudentati in marmo bianco in secondo piano, nell'area archeologica del Foro di Cesare.
Il fusto in giallo antico presenta l'elemento di riempimento delle scanalatura con superficie piana, terminante superiormente con una linea curva alternativamente concava o convessa, in una inconsueta variante decorativa, mentre nei due fusti in marmo bianco le scanalature sono inferiormente riempite da elementi con superficie leggermente convessa e terminano superiormente con una piccola superficie anch'essa convessa, quasi orizzontale.


Ambiguità tra "Fusto scanalato" e "Fusto rudentato" quando si conserva solo una piccola parte con scanalature che potrebbe tuttavia riferirsi anche alla parte superiore, normalmente scanalata di un fusto rudentato. In caso di dubbio, se è necessario indicare una scelta, per convenzione: "Fusto scanalato".


* Fusto decorato di pilastro.
VeronaMuseoMaffeianoPilDec.jpg






Fusto decorato del Museo lapidario maffeiano di Verona, attribuibile all'epoca flavio-traianea).





Secondo uno dei più comuni schemi decorativi dei fusti decorati, i lati del pilastro, a pianta quadrangolare, sono decorati con girali vegetali, in questo caso di acanto, che salgono verticalmente. Il pannello è incorniciato sui quattro lati da modanature (motivo ad onda continua su listello, kyma lesbio continuo, astragalo a sole perline). In questa realizzazione il disegno delle girali è vivace e privo di schematismi, ricco di intrecci e con rilievo piuttosto spogente dal piano di fondo e ricco di chiaroscuri.


Normalmente le scanalature sono separate da listelli, ma nell'ordine dorico esse sono invece distinte da uno spigolo ad angolo acuto e in questo caso il fusto viene definito "Fusto scanalato dorico".

* Fusto scanalato dorico di colonna.
SelinunteTempioEfustoScanalatoDorico.jpg






Fusto scanalato dorico del tempio E (o "tempio di Hera") sull'acropoli di Selinunte in Sicilia (metà del V secolo a.C.)





Le scanalature, che si incontrano a spigolo acuto, senza la mediazione di un listello, sottolineano la verticalità del fusto. Le variazioni riguardano in quest'epoca il numero delle scanalature e le proporzioni del fusto in generale, più o meno slanciato, comprese le correzioni ottiche determinate dalla rastremazione e dal rigonfiamento dell'entasis.


In alcuni casi, inoltre, al listello che separa le scanalature si sovrappone un tondino, che rappresenta l'asta di una lancia, la cui punta viene raffigurata in bassorilievo all'imposcapo e/o sommoscapo del fusto: questo si definisce allora "Fusto scanalato con tondini".


* Fusto scanalato con tondini di colonna.
RomaSanSilvestroFustoScanTondini.jpg




Fusto sporadico in marmo giallo antico conservato nel cortile della chiesa di San Silvestro in Capite a Roma.



Al di sopra del listello che separa le scanalature si sovrappone un tondino, immaginato come l'asta di una lancia, la cui punta viene raffigurata alle estremità del fusto. In questo esemplare si conservano solo parzialmente le modanature dell'imoscapo, consentendo tuttavia di vedere la punta di lancia intagliata nello spazio tra le terminazioni ad arco delle scanalature. L'evoluzione del motivo ha reso indipendente il tondino che dovrebbe rappresentare l'asta dalla punta di lancia, tanto è vero che il tondino stesso all'estremità si divide in due per girare intorno alle terminazioni arcuate delle scanalature congiungendosi con il tondino del listello adiacente e la punta di lancia si inserisce nello spazio lasciato vuoto da questa divisione in due.

Le colonne di questa tipologia, spesso di minori dimensioni e in preziosi marmi colorati, sono solitamente impiegate per gli interni (e in particolare per gli interni delle celle templari per gli esemplari proporzionalmente più grandi)


* Fusto scanalato con tondini di colonna.
RomaMuseiCapitoliniFustoScanTondiniArricchito.jpg




Fusto sporadico in marmo pavonazzetto conservato nel cortile del Palazzo dei Conservatori (Musei Capitolini), a Roma.



In modo analogo al precedente il fusto presenta tondini sovrapposti ai listelli tra le scanalature e punte di lancia intagliate negli spazi vuoti tra le terminazioni arcuate delle scanalature. In questo esemplare, tuttavia, come spesso accade per frammenti di minori dimensioni più riccamente decorati, le scanalature non sono costituite da una semplice superficie concava a sezione semicircolare, ma presentano una gola rovescia, limitata internamente da un listello appena rilevato, che incornicia la cavità centrale. Questo arricchimento decorativo ha comportato una maggiore larghezza (e di conseguenza una diminuzione di numero) delle scanalature stesse.


Infine le scanalature possono avvolgersi intorno al fusto a spirale invece di correre diritte verticalmente, e in tal caso il fusto si definisce "Fusto scanalato a spirale".

* Fusti scanalati a spirale di colonna.
RomaSLorenzoFustiScanSpirale.jpg




Fusti scanalati a spirale di colonna, in diversi marmi colorati, reimpiegati nel portico antistante alla basilica di San Lorenzo fuori le mura a Roma (reimpiego del XIII secolo).



Le scanalature, sempre nello stesso numero, si avvolgono intorno al fusto a spirale, verso destra o verso sinistra. Anche nel reimpiego, fusti con avvolgimento delle spirali destrorso o sinistrorso sono contrapposti l'uno all'altro, ai lati di un asse di simmetria, rappresentato in questo caso dal portale centrale di ingresso alla chiesa.


* Fusto scanalato di semicolonna.
HierapolisTeatroFustoScanOndulato.jpg




Fusto scanalato di semicolonna con scanalature ondulate, appartenente alla scena del teatro di Hierapolis di Frigia, di epoca severiana



Nell'ambito della fantasiosa decorazione del teatro di Hierapolis (scena di epoca severiana) è presente una semicolonna con le scanalature che seguono lungo il fusto un andamento ondulato, una probabile variazione sul tema, analoga a quella delle scanalature a spirale..


Note

  1. Vedi esempio nel chiostro del monastero di Santo Domingo de Silos a Burgos [1]
  2. Vedi ad esempio le piccole colonne costituite da quattro fusti lisci, che scolpiti in un blocco unico, sono rappresentati come fossero delle corde formanti un nodo, negando completamente all'apparenza la loro funzione portante (un esempio nel chiostro dell'abbazia di Chiaravalle [2]).