Commento a G. GULLINI, "Sull'origine del fregio dorico",
Memorie dell'Accademia delle Scienze di Torino, IV, 31, 1974.
Non si propone come indagine sui precedenti dell'architettura lapida greca, ma come ricerca su questioni di gusto e sull'influenza che questo esercita riguardo alle soluzioni costruttive. La spiegazione delle origini del fregio dorico si allontana dalle teorie di Vitruvio e dalle astrazioni decorative, prive di rapporto con la funzionalità, e si individua piuttosto nelle strutture a telaio in legno. L'uso delle tegole impone, infatti, la presenza di un raccordo tra la travatura del tetto e i sostegni, mura o colonne: questo viene realizzato con due fasce di tavoloni separati da elementi verticali. La struttura si inserisce nell'edificio, concepito come un solido, e viene mantenuta anche nella decorazione in pietra. |
Ritorna alla pagina sulla bibliografia
Ritorna all'indice per Links e Bibliografia
Ritorna all'Indice del sito.
Copyright (c) 2002 MARINA MILELLA
È garantito il permesso di copiare, distribuire e/o modificare questo documento seguendo i termini della GNU Free Documentation License, Versione 1.1 o ogni versione successiva pubblicata dalla Free Software Foundation. Una copia della licenza è acclusa nella sezione intitolata "GNU Free Documentation License".
Permission is granted to copy, distribute and/or modify this document under the terms of the GNU Free Documentation License, Version 1.1 or any later version published by the Free Software Foundation. A copy of the license is included in the section entitled "GNU Free Documentation License".